Verdicchi di Jesi, si cambia.

Modifiche al disciplinare: vietato l’imbottigliamento del Verdicchio di Jesi fuori zona e nuovo nome della Docg.

Novità per il Verdicchio Castelli di Jesi: parte l’iter di trasferimento della tipologia Superiore alla Docg per farla diventare “locomotiva dell’eccellenza enologica marchigiana anche in termini di numeri, passando da 1.000 a 20.000 ettolitri di produzione” e “qualità sempre più salvaguardata anche per la Doc, con il divieto dell’imbottigliamento fuori zona”.

Il presidente del comitato della denominazione Verdicchio dei Castelli di Jesi, Michele Bernetti ha comunicato dopo che ha approvato all’unanimità modifiche al Verdicchio Castelli di Jesi Doc e Docg.

Per quest’ultima, la modifica del nome ora Castelli di Jesi Docg (era Castelli di Jesi Verdicchio facoltativo e trasferimento della tipologia Superiore della Doc alla Docg.

Per la Doc reso obbligatorio l’imbottigliamento nella zona di produzione.

Bernetti ha spiegato a proposito delle modifiche al disciplinare di poter valorizzare il territorio attraverso una precisa identificazione dell’area produttiva in etichetta” obbiettivo far diventare il Verdicchio dei Castelli di Jesi un eccellenza.

Nelle Marche stiamo riportando l’agricoltura al centro del dibattito, l’assessore regionale all’Agricoltura, Mirco Carloni, intervenuto in occasione dell’assemblea, ha proseguito stiamo mettendo mano in maniera radicale al Piano di sviluppo rurale (Psr) e le modifiche saranno importanti a partire dal suo corretto utilizzo.

La prima misura oggetto di cambiamento ha annunciato sarà quella legata ai contributi giovani: alzeremo il tetto dei beneficiari a 40 anni, anziché 30, e vincoleremo i contributi a progetti e curriculum per garantire che i soldi vadano ai giovani che effettivamente vogliamo fare gli agricoltori.

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