I 10 Migliori Verdicchio dei Castelli in Italia giugno 2022

Il sito di ecommerce, ilprodottomigliore.it, posiziona a giugno del 2022 la Cantina Piersanti fra i 10 Migliori Verdicchio dei Castelli in Italia. La comparazione viene fatta valutando prodotti simili fra loro attraverso algoritmi avanzati che mettono a confronto le marche migliori e i prodotti in migliaia di categorie e la Cantina Piersanti risulta tra i Miglior Verdicchio dei Castelli di Iesi.

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Verdicchio dei Castelli di Iesi il più premiato d’Italia

Come conferma L’Istituto Marchigiano di tutela vini, i riconoscimenti per il Verdicchio dei Castelli di Iesi, ricevuti dalla critica nazionale e internazionale sono sempre più numerosi. La critica se ne accorta, considerato che il Verdicchio di Matelica e il Verdicchio dei Castelli di Iesi imbottigliato, è stato il bianco fermo più premiato d’Italia (incrociando i dati delle diverse guide di settore) Ma se ne accorto anche il grande pubblico, che ha contribuito alla rinascita anche in termini quantitativi.

Nel 2020 il Verdicchio dei Castelli di Iesi  imbottigliato ha sfiorato i 190.000 ettolitri tra Doc e Docg, 51.000 in più rispetto al 2019. Un balzo importante grazie alla domanda dall’estero, alla  domanda interna  alla vendita diretta e al canale e-commerce.

Piersanti nella guida vini di Quattrocalici

Benvenuti in una delle eccellenze vinicole marchigiane, che dal 1955, di generazione in generazione propone e offre ai propri clienti tanta passione e grande qualità. In una delle più belle zone vinicole del promontorio di Ancona e della regione Marche, troviamo il vino Verdicchio dei Castelli di Iesi Classico Superiore Terre di Sampaolo, sicuramente uno tra i più importanti vini prodotti dall’azienda Piersanti. Il vino Verdicchio dei Castelli di Iesi Classico Superiore Tere di Sampaolo di Piersanti è un vino bianco fermo e secco, vinificato da uve Verdicchio, fra le tipologie previste dalla denominazione Verdicchio dei Castelli di Iesi Doc. Piersanti è stato inserito nella guida vini di Quattrocalici perché è una delle realtà vitivinicole più importanti della provincia di Ancona. Il Verdicchio è caratterizzato dal giusto tenore zuccherino alcolico e da una buona acidità che esalta i profumi  e li mantiene nel tempo.

Verdicchio d’oro in un anno nero

Nell’anno più nero del vino (non solo italiano), volano i bianchi simbolo marchigiani: il verdicchio delle Marche ha chiuso il 2020 con un incremento esponenziale dell’imbottigliato, segnalato a Valoritalia rispettivamente a +36,9% e 14,8%. Un risultato senza precedenti nella storia recente delle due produzioni. E la conferma di una regione Marche sempre più a trazione bianchista.

Nel 2020, l’imbottigliato i Castelli i Jesi ha sfiorato i 190 mila ettolitri tra Doc e Docg, 51 mila in più rispetto al 2019. Nell’insieme, rileva l’Istituto marchigiano di tutela vin, l’export ha tenuto grazie a un balzo della domanda nel primo quadrimestre 2020, mentre è cresciuto molto il mercato interno, in particolare nella seconda parte dell’anno, grazie al cambio di rotta operato dalle aziende produttrici come la Piersanti Vini quando sono state private del canale naturale di sblocco della ristorazione.

Sviluppo della vendita diretta, i quella di prossima, e-commerce e soprattutto riposizionamento sulla Gdo di alcuni brand di alta qualità: queste le quattro mosse vincenti ei produttori, che hanno traghettato il Verdicchio delle Marche fuori dal pericolo crisi.

“Il Verdicchio delle Marche” raccoglie ciò che ha seminato negli ultimi 10 anni.

Verdicchi di Jesi, si cambia.

Modifiche al disciplinare: vietato l’imbottigliamento del Verdicchio di Jesi fuori zona e nuovo nome della Docg.

Novità per il Verdicchio Castelli di Jesi: parte l’iter di trasferimento della tipologia Superiore alla Docg per farla diventare “locomotiva dell’eccellenza enologica marchigiana anche in termini di numeri, passando da 1.000 a 20.000 ettolitri di produzione” e “qualità sempre più salvaguardata anche per la Doc, con il divieto dell’imbottigliamento fuori zona”.

Il presidente del comitato della denominazione Verdicchio dei Castelli di Jesi, Michele Bernetti ha comunicato dopo che ha approvato all’unanimità modifiche al Verdicchio Castelli di Jesi Doc e Docg.

Per quest’ultima, la modifica del nome ora Castelli di Jesi Docg (era Castelli di Jesi Verdicchio facoltativo e trasferimento della tipologia Superiore della Doc alla Docg.

Per la Doc reso obbligatorio l’imbottigliamento nella zona di produzione.

Bernetti ha spiegato a proposito delle modifiche al disciplinare di poter valorizzare il territorio attraverso una precisa identificazione dell’area produttiva in etichetta” obbiettivo far diventare il Verdicchio dei Castelli di Jesi un eccellenza.

Nelle Marche stiamo riportando l’agricoltura al centro del dibattito, l’assessore regionale all’Agricoltura, Mirco Carloni, intervenuto in occasione dell’assemblea, ha proseguito stiamo mettendo mano in maniera radicale al Piano di sviluppo rurale (Psr) e le modifiche saranno importanti a partire dal suo corretto utilizzo.

La prima misura oggetto di cambiamento ha annunciato sarà quella legata ai contributi giovani: alzeremo il tetto dei beneficiari a 40 anni, anziché 30, e vincoleremo i contributi a progetti e curriculum per garantire che i soldi vadano ai giovani che effettivamente vogliamo fare gli agricoltori.

Come riconoscere un buon vino?

Come riconoscere un buon vino? Ecco uno dei segreti dei sommelier. Un ottimo vino  deve essere senza sedimenti sul fondo e limpido, infatti uno dei segreti per discernere la sua qualità consiste nell’osservare il suo colore. In quelli più apprezzati le troppe sfumature cromatiche sono assenti altrimenti significherebbe che durante la preparazione la bevanda è entrata in contatto con una quantità eccessiva di ossigeno. Oltre al colore l’ossidazione cambia il gusto del vino rendendo i suoi aromi meno intensi.

CHE DIRE DELL’ETICHETTA DELLA BOTTIGLIA?

Spesso prima di comprare il vino non abbiamo la possibilità di gustarlo, in questo caso l’etichetta può rivelarci delle informazioni preziose come : l’annata, la presenza dei termine DOC (Denominazione di Origine Controllata) o DOP (Denominazione di Origine Protetta), se ci sono allergeni o solfiti, la categoria, il grado alcolico e la provenienza.

Sarà anche utile ricordare che:
la voce categoria si riferisce al tipo di vino,
il grado alcolico ci permette di conoscere i ml di alcool contenuti in 100 ml di vino,
la provenienza identifica la  regione in cui il vino viene  prodotto il nome e la ragione sociale della azienda che lo imbottiglia.

UN ULTERIORE INDIZIO PER RICONOSCERE UN BUON VINO COME IL VERDICCHIO DELLE MARCHE

Una volta aperta la bottiglia Il palato potrà valutare  la persistenza del sapore e il retrogusto del vino. Un vino semplice avrà una persistenza limitata a un paio di secondi mentre un vino importante lascia il suo sapore per quasi 15 secondi.

Con il termine retrogusto si intende il sapore finale lasciato in ultimo dal vino, la sensazione che lascia può essere più o meno gradevole ed è solitamente soggettiva, legata al palato di ogni persona.

VERDICCHIO DELLE MARCHE UN VINO NOTO PER IL SUO SAPORE.

Il  verdicchio delle marche e in particolare il verdicchio delle terre di san Paolo  è un vino noto per il suo gusto possente e allo stesso tempo equilibrato, ottimo per accompagnare affettati, carni bianche, antipasti, primi piatti pesce  e pietanze piccanti.

Piersanti Vini, Presentazione Aziendale

L’azienda nasce nel 1955 con Giovanni Piersanti e i due figli Carlo e Silveria in uno scantinato dove con passione e dedizione imbottigliavano spumante (che in quel periodo era il prodotto più in voga) di due tipi: bianco e rosso.

Negli anni ottanta, con l’inserimento in azienda dei figli Giuliano ed Ottavio, seguendo con attenzione le ultime evoluzioni del mercato vinicolo l’azienda focalizza la produzione nella vinificazione del Verdicchio dei Castelli di Jesi che in poco tempo diventerà il cavallo di battaglia.

Vini delle Marche: il piacere del buon vino durante il lockdown

I vini delle Marche hanno accompagnato le famiglie durante il periodo di lockdown; vini bianchi, rossi e spumanti, si sono susseguiti ad ogni pasto sulle tavole degli italiani.

Questo tempo a casa ha fatto riscoprire il piacere del buon vino associato al buon cibo e i vini delle Marche sono stati perfetti per i tanti abbinamenti culinari di questi mesi; sia per la loro versatilità che per la loro varietà.

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Vini delle Marche per brindare alla primavera

Quale modo migliore per brindare alla stagione primaverile se non con i vini delle Marche?

Un’esperienza unica di degustazione

Gli esperti lo definiscono “Marche Tasting”, ovvero l’opportunità di poter assaporare e apprezzare a pieno l’aroma dei vini più pregiati delle colline marchigiane.

Rosso Conero, Verdicchio dei Castelli di Jesi o di Matelica, Vernaccia o Pecorino di Offida, bianchi o rossi, fermi o frizzanti: sono tantissime per accontentare il vostro palato. Un tuor di degustazione presso l’azienda vinicola Piersanti può sicuramente essere un’esperienza unica, che porta al contatto con la natura, il paesaggio e la tradizione vinicola locale.

Allora cosa c’è di meglio di una calda giornata primaverile e un tour di degustazione di vini che partire proprio dalle Marche?

Piersanti e i vini delle Marche

Con più di mezzo secolo di storia enologica, Piersanti anche quest’anno offre un tour di degustazioni per far conoscere i prodotti e le eccellenze del territorio e promuovere il buon nome dell’azienda.

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Se non avete ancora avuto l’occasione di provare i nostri prodotti non potete lasciarvi sfuggire questa occasione.

Basta richiedere informazioni nell’apposito modulo che trovate sul nostro sito. Non vediamo l’ora di accogliervi nella nostra azienda, con tante novità e tanti vini delle Marche da farvi assaporare.